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Elena Benigni

L’uso dello Specchio e la Via dell'Ombra

L’uso dello Specchio, ci avvicina al principio di realtà non-duale che è alla base della ricerca esoterica nel mondo dell’inconscio. Per la Naturomanzia, il mondo fisico è la diretta manifestazione di un aspetto del mondo spirituale, la emanazione di una certa frequenza della realtà, realtà percepibile dai nostri sensi fisici. Questo mondo, fisico, affonda le sue radici in un profondissimo spazio immateriale, di frequenze non percepibili con i suddetti sensi, alcune già note, come il magnetismo, gli infrarossi etc., altre ancora lontane della comprensione scientifica attuale della realtà. Questo profondissimo spazio, di “materia-oscura”, come lo definisce la branca scientifica che studia le leggi della materia, o di inconscio, come lo definisce la psicologia, è in qualche modo non-creato, eppure e per questo, in esso risiede la stragrande maggioranza dell’energia del nostro universo, così come la nostra stessa. Addentrarsi nei suoi meandri, è una delle chiavi per scoprire nuovi mondi. Quando nello specchio osserviamo questa realtà, reale-materiale, ci mettiamo in qualche modo nella posizione di chi osserva da fuori il mondo reale- materiale, ci mettiamo cioè nella posizione di quell’immenso spazio non-creato da cui emerge l’energia che vediamo e sentiamo con i sensi, siamo osservatori e oggetto nello stesso istante, rappresentando quindi in prima persona, e sperimentando con la nostra coscienza, i famosi “magici” principi della realtà non-duale: “Come sopra – così sotto, come sotto – così sopra. Come dentro – così fuori, come fuori – così dentro. Come nel grande – così nel piccolo.”. Questi principi, così semplici, hanno una profondità pressoché infinita, poiché sono specchio delle leggi di Natura attraverso le quali si crea e manifesta la vita su questo pianeta; hanno il potere di avvicinarci all’essenza creatrice di questo pianeta. Nello sciamanesino ma anche nelle tradizioni magiche ed alchemiche, la realtà si guarda attraverso i simboli e gli archetipi, perché essi, rappresentando una certa frequenza del mondo visibile e invisibile e sono in grado di farci sintonizzare rapidamente con essa. L’esperienza diretta rappresenta un grande potere per lo sperimentatore, perché gli da modo di vivere certe energie in modo diretto, senza bisogno di altri passaggi logici o razionali, come ad esempio succede per le altrettanto potenti vie della scienza o della psicologia. Per chi già percepisce i flussi di energia, l’osservazione attraverso lo specchio può essere la chiave per attingere informazioni direttamente dall’inconscio, proprio perché la coscienza, il punto di vista, si spostano in quell’immenso spazio, disidentificandosi parzialmente dall’immagine riflessa e portando con se i sensi, inclusi quelli fisici, in questa nuova posizione. Da lì tutto può essere creato, proprio come in sogno, tutto l’immaginabile e il nominabile. Per questo lo specchio può essere un veicolo molto potente di esplorazione e creazione di nuove realtà. Dobbiamo sapere che i risultati delle “azioni” nel mondo non- creato hanno una caratteristica peculiare, le loro conseguenze anche sono non- create, e non rispondono quindi alle nostre conoscenze di causa effetto. Cioè, possiamo essere sicuri che la stessa energia che usiamo nell’inconscio si manifesterà nel mondo reale-materiale, ma non in quale forma. L’abilità di chi viaggia tra i mondi dev’essere quindi quella di lasciare spazio a tutte le possibili manifestazioni conseguenti, se vuol vedere gli effetti delle proprie azioni energetiche in atto. Ci vuole coraggio! Non tanto per i possibili pericoli reali, quanto perché l’ignoto fa paura e ancor più paura fa lasciare il noto consapevolmente per l’ignoto. Per risolvere questi timori, conosco due vie principali: la via dell’Ombra e l’approccio scientifico. La via dell’Ombra è una scelta possibile per tutti coloro che amano la notte, e sono più vicini agli elementali del buio e di alcuni laghi, all’archetipo della caverna e alla magia trasmutatrice del Fuoco. Per sapere se siamo vicini o no a questi “spiriti”, basta sentire come risuonano in noi i loro nomi, se c’è eccitazione o paura, si, siamo inclini ai loro insegnamenti. La via dell’Ombra è stata per molti maghi e alchimisti europei fonte di ispirazione e sorgente di ricerca, così come lo è stata la ricerca scientifica, e fino ad un certo punto le due erano unite (per me lo sono ancora oggi:). La via dell’ombra non ha nulla a che fare con il male o le cattive intenzioni, anzi, per percorrerla con successo non si possono avere intenzioni oltre quella di vivere e attraversare l’Ombra, è infatti quella energia che precede la scoperta, il barlume, la nuova vita, dopo aver attraversato il “nulla”, la morte, perdendo ogni punto di riferimento. La scienza, non corrotta da interessi economici, può avere un po la stessa caratteristica: pensate a un astronomo davanti al Cielo oscuro, cerca puntini di luce lontanissimi, certo che ne troverà altri nonostante l’occhio dica il contrario “non c’è nulla oltre”, e quando ha perso navigato tutto ciò che non si vede, a volte, l’incredibile appare.


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